NACHLASS

di: Rimini Protokoll

Concept: Stefan Kaegi, Dominic Huber
Testi: Stefan Kaegi 
Scenografia: Dominic Huber
Video: Bruno Deville
Drammaturgia: Katja Hagedorn
Assistenti alla creazione: Magali Tosato, Déborah Helle (intern)
Tecnica: Théâtre de Vidy, Lausanne

Produzione: Théâtre de Vidy, Lausanne

Cosa rimane dopo la morte? Come possono essere mostrati i ricordi?
Nel secolo scorso l'aspettativa di vita in Svizzera è cresciuta di quasi 40 anni.
La medicina ha reso possibile rimandare la fine, mentre la legge offre il diritto di decidere i tempi e le circostanze della propria morte.
Nel frattempo imperversano dispute circa la solidarietà e la tassa di successione.
La parola tedescea Nachlass indica la totalità dei beni materiali e immateriali lasciati da una persona deceduta. La parola è composta da Nach (dopo) e il verbolassen (lasciare),
Stefan Kaegi accompagna otto persone che - per ragioni differenti - hanno deciso di preparare la propria dipartita. In collaborazione con lo scenografo Dominic Huber, ci sono otto spazi, dentro ai quali i protagonisti raccontano - in uno stato di eloquente assenza- la storia di ciò che rimane, quando non ci saranno più.

19-21-23-24-25-27 ottobre ore 18-19:30-21

20 e 26 ottobre ore 18-19:30-21:30
ticket dinamico

durata: 90' circa

The German word Nachlass corresponds to the whole of the material and immaterial goods left by a deceased person. What do we want to pass on to the people we love, and what do we want to leave for the society we live in? The audience enters eight immersive spaces where voices, objects and images guide the spectators to the point where the baton is passed from generation to generation.