Donne che sognarono cavalli
Donne che sognarono cavalli
DONNE CHE SOGNARONO CAVALLI
Di: Daniel Veronese
Adattamento e regia: Roberto Rustioni
Con: Valeria Angelozzi, Maria Pilar Perez Aspa, Michela Atzeni, Paolo Faroni, Fabrizio Lombardo, Valentino Mannias
Assistente alla regia: Soraya Secci
Scene e costumi: Sabrina Cuccu
Assistente scenografo: Sergio Mancosu
Luci: Matteo Zanda
Co-produzione: Sardegna Teatro, Fattore K , Festival delle Colline Torinesi
Con il sostegno di: Fondazione Olinda Teatro La Cucina
durata:
lingua: italiano
Mujeres Sonaron caballos - uno dei testi più riusciti e rappresentativi dell'opera di Daniel Veronese - mostra una qualità di ambiguità e mistero, oltre che un singolare andamento strutturale, che ne rende necessaria una breve esplicazione di accompagnamento.
L'architettura dell''opera contiene uno sfasamento temporale: le scene sono 5, ma non si succedono secondo un ordine cronologico.
Lucera, il personaggio più giovane, prova a ricostruire dolorosamente la sua memoria: è una figlia di desaparecidos, è una tra i tanti strappati alle famiglie originarie e affidati a persone vicine al regime, durante la feroce dittatura militare che ha coinvolto l'Argentina tra il '76 e l''83.
Questa verità terribile è nascosta dietro a una situazione familiare apparentemente normale: tre fratelli si ritrovano intorno a un tavolo, con le rispettive mogli, per un pranzo improvvisato. Bugie, tradimenti, sospetti reciproci, competizioni continue e ridicole, si alternano e accavallano in un'atmosfera torbida e tragicomica.
La Storia però con Veronese - così come accade in Cechov, cui si guarda in questo lavoro - rimane all'orizzonte, sullo sfondo, indeterminata, L'attenzione incede sulle relazioni umane, sulla violenza che le permea, su ciò che muove gli individui come burattini tirati da invisibili fili, sulle dinamiche banali e quotidiane che sottendono un fondo di orrore.
DANIEL VERONESE nato l'8 novembre del 1955 a Buenos Aires, è una delle figure di riferimento del teatro argentino nel periodo della post-dittatura. Inizia a lavorare all'inizio degli anni ‘90, fondando El Periférico de Objetos, collettivo di teatro di figura "per adulti". Contemporaneamente Veronese inizia a scrivere testi propri, drammaturgie frammentarie, sospese in un presente "contaminato", popolato da personaggi spesso senza nome e "psicologia". Sul finire dei ‘90 il drammaturgo argentino diventa anche regista, dapprima mettendo in scena propri testi, tra cui anche "Mujeres sonaron caballos", e negli ultimi anni indagando le scritture di Ibsen, Jon Fosse, Cechov , quest'ultimo molto amato dall'autore argentino. Buenos Aires - città che dopo la crisi economica del 2001 ha visto un'esplosione di esperienze teatrali- è considerata la città più "teatrale" del mondo e Daniel Veronese è riconosciuto come "maestro" da molti, al punto che anche grazie alla sua pratica in Argentina oggi è comune scrivere drammaturgie e metterle in scena allo stesso tempo. Veronese è stato selezionatore del Festival Internacional de Teatro de Buenos Aires e i suoi spettacoli sono stati ospitati nei maggiori festival europei e sudamericani.
ROBERTO RUSTIONI nasce a Milano, dove si diploma all'Accademia dei Filodrammatici e lavora per un paio d'anni con la compagnia del Teatro Filodrammatici. Dal 1991 entra a far parte stabilmente della compagnia di Barberio Corsetti, prendendo parte per più di dieci anni a tutte le produzioni. Ha lavorato anche con S. Braunsweig, E. Vargas, Rafael Spregelburd, Marco Baliani. Dal 2002 ha iniziato un percorso personale. Mette in scena Lucido di Spregelburd, con cui vince il Premio Ubu 2011 come miglior novità straniera. A partire dalla stagione 2011/12, attraverso un lungo lavoro laboratoriale, scrive, dirige e interpreta Tre atti unici da Anton Cechov, in tournèe con grande successo di pubblico e critica. Nella stagione 2014/15 dirige e interpreta Being norwegian di David Greig, è impegnato come attore nell'ultimo progetto di Lucia Calamaro e come attore ed assistente alla drammaturgia nel prossimo lavoro su Pasolini di Barberio Corsetti. Tra i progetti futuri la messa in scena di un testo inedito di Daniel Veronese ed un progetto sul Ramayana del poeta indù Valmiki.
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