WAITING FOR YOU
WAITING FOR YOU
In Waiting for you il pubblico è invitato a condividere lo spazio scenico con tre performers e a entrare in uno stato di trance. Dall’inizio alla fine, Waiting for you si sviluppa in un flusso senza soluzione di continuità, procedendo in un regime di costante cambiamento. I tre performers si arrendono ai loro stessi movimenti in modo solitario, conservando sempre la connessione tra di loro, e coinvolgendo il pubblico nel costante divenire.
La performance è una versione del lavoro del 2016, I will wait for you, ed è stata creata per essere agita sullo stesso luogo.
Creazione e ideazione: Arno Schuitemaker
Interpreti: Revé Terborg, Stein Fluijt, Jenia Kasatkina
Composizione musicale: Wim Selles
Costumi: Inge de Lange
Arno Schuitemaker, dopo una laurea in ambito tecnologico, si diploma in danza contemporanea. Dai suoi primi studi deriva la creazione di un linguaggio che si rifà a teorie scientifiche come quella dei “neuroni specchio”. Il punto di partenza nel suo lavoro coreografico è da un lato la relazione che si instaura tra corpo, spazio e tempo, dall’altro quella che si formula tra performer, spettatore e coreografo. La sua idea di creazione si basa sul here-and-now experience, ovvero sull’essere attuale dell’esperienza lì dove l’evento performativo non rappresenta qualcosa ma crea uno spazio in cui il performer/interprete vive liberamente delle azioni, per quanto predeterminate e strutturate. Il risultato è uno spazio aperto all’interpretazione, alle possibilità e alla contemplazione. Queste le caratteristiche di THE FIFTEEN PROJECT (2012), un progetto che si compone di due performance (The Fifteen project | QUINTET e The Fifteen project | DUET) partendo da una semplice domanda: come relazionarsi con l’altro? Il duo – che è valso a Schuitemaker la selezione come Aerovawes Priority Company e artista modul–dance, progetto dell’European Dancehouse Network (EDN) nel biennio 2013-2014 – porta in scena due uomini che dal primo movimento creano con lo spettatore una empatia capace di trasformarsi in una relazione intensa nella durata della performance. L’ironia e la concentrazione costante spostano senza sforzo i movimenti dei performers e la percezione dello spettatore da una dimensione ordinaria ad una extraordinaria, attuando una trasposizione spazio-temporale contagiosa.