Trilogia della riluttanza/Interiezioni

Teatro Massimo Cagliari: 
Martedì, 10 Aprile, 2018 - 18:00

TEATRO MASSIMO 10 aprile SALA M2 DALLE ORE 18.00 (ingresso libero)


PIERPAOLO CAPOVILLA E PIERO CIPRIANO

Aprile Libertario VI - festival antropologico delle minoranze di Heliogabalus in collaborazione con AsarpSardegna Teatro e Entula/Lìberos 

Un appuntamento di approfondimento sul tema del disagio psichico e sulle prospettive che questa materia assume quarant'anni dopo la chiusura dei manicomi.

In occasione del quarantennale della Legge 180 (legge Basaglia)

 

TRILOGIA DELLA RILUTTANZA

conferenza/presentazione dei libri che compongono la “Trilogia della Riluttanza” del dott. Piero Cipriano, intitolati “La società dei devianti”, “La fabbrica della cura mentale”, “Il manicomio chimico” ed editi da Elèuthera. Piero Cipriano è Psichiatra, psicoterapeuta che ama definirsi riluttante.

Ad affiancarlo ci sarà il cantautore Pierpaolo Capovilla, cantautore, bassista, attore, fondatore e leader de il “Teatro degli Orrori”.

Lo psichiatra riluttante e il cantautore (leader de Il Teatro degli Orrori) si sono conosciuti tempo fa, sul campo. Il campo del lavoro quotidiano per una cultura libera e delle relazioni, in un mondo sempre più colonizzato da immaginari ripetitive e compulsive. Piero Cipriano ha innescato da anni una riflessione profonda, vitale e critica, che tocca la vita dentro e fuori i luoghi di cura dell’era post-basagliana. Pierpaolo Capovilla leggerà brani dai libri di Cipriano e dialogherà con l’autore. Un dialogo su idee e storie che raccontano un impegno diventato comune, contro la furia di etichettare la diversità come malattia e contro l’abuso degli psicofarmaci.

Al termine della presentazione.

INTERIEZIONI
reading musicale dedicato all'opera del drammaturgo Antonin Artaud

di e con Pierpaolo Capovilla
e con Paki Zennaro - conduzione musicale, live electronics, chitarra, campionamenti

Una vibrante performance dedicata ad Antonin Artaud interpretato da Pierpaolo Capovilla cantante del “Teatro degli orrori”, che in “Interiezioni”, estrae dalle parole del grande poeta, drammaturgo, attore e regista francese, il concetto di follia intesa come ultimo, disperato rifiuto del soggetto a conformarsi alle circostanze storiche, sociali e culturali in cui sopravvive. Il testo centrale attorno a cui si sviluppa lo spettacolo di Capovilla è “Succubi e supplizi”, che Antonin Artaud scrisse nel 1946 fra un elettroshock e l'altro, nel manicomio di Rodez. Coniugando il verso doloroso e collerico, commovente e straziante di Antonin Artaud con l'irriverente e dissacrante interpretazione di Capovilla, "Interiezioni" ambisce a riscoprire l'autore sotto una luce nuova, contemporanea e sperimentale, arbitraria nella forma ma intimamente coerente con il contenuto poetico, che viene liberato dalla prigionia della pagina scritta, per librarsi nell'evocazione enunciativa, nel qui e ora, in una ricontestualizzazione che ambisce ad essere narrazione critica dell'oggi. Un evento che promette grandi emozioni nel segno della grande poesia del Novecento, rivisitata nello spirito della contemporaneità..


Pierpaolo Capovilla, cantante del Teatro degli orrori, bassista dei One Dimensional Man e dei Bunuel, personalità potente e carismatica, si muove fra musica letteratura e poesia con una visione artistica ben precisa, che sa dar voce in egual misura all’anima e all’intelletto. Capovilla è già stato protagonista di numerosi altri progetti meta-teatrali, fra i quali "Eresia", da Majakovskij, e "La Religione del mio Tempo", di Pier Paolo Pasolini.
 

Piero Cipriano è medico, psichiatra, psicoterapeuta, di formazione cognitivista ed etnopsichiatrica. Dopo aver lavorato in vari dipartimenti di salute mentale dal Friuli alla Campania, da alcuni anni lavora a Roma in un SPDC. Autore di numerosi articoli e saggi scientifici, ha inoltre pubblicato romanzi, tra cui Film anarchico e impopolare, e vari cortometraggi. Autore dalla penna graffiante e narrativa, Piero Cipriano ha innescato con i suoi libri una riflessione profonda, vitale e critica, che tocca la vita dentro e fuori i luoghi di cura dell’era post-basagliana.